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ALATA è nato così:

Scritto, ho sempre scritto. Pensato di pubblicare un libro, mai. Non mi sono mai posta la fatidica domanda - e, adesso che ho scritto questa storia, cosa faccio? -. Per me, la fine di quello che volevo realizzare arrivava esattamente nel momento in cui​ finivo di raccontare. Ho creato ( e non a caso uso questo termine ) Alata, non sapendo cosa potesse diventare, ma dopo alcuni mesi dalla fine della stesura, una mattina aprendo gli occhi, mi sono resa conto che sapevo perfettamente quale strada avrebbe preso: la più difficile, quella di avere dei lettori. - Grazia Brambilla -

Pag. ​15

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Pietre, lacrime e sospiri di chi ha vissuto tra questi antichi cortili, mi stordiscono. sento odori di fuochi, oramai spenti da tempo, entrarmi nelle narci e anime gentili in cerca di pace, chiedono il mio nome. Appoggio le mani sopra i freddi massi e attendo che sia fatta una volontà che non è del tutto la​

mia.

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Pag. 33

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Il resto, la gente che parla e giudica, che importanza può avere? Siamo tutti d'accordo, io, mamma e papà che non ne ha. Per noi, Lorenzo e Robert, Paola e Luisa, Romeo e Giulietta, hanno tutti in comune un'unica definizione: persone che si amano. Stop.

Pag. 58

 

Finisco la mia camomilla e mi accoccolo nelle coperte rannichiata come dentro ad un uovo. 

Sento il sonno che mi prende dai piedi, s'infila tra le dita e sale come una nebbia d'autunno fino alle mie narici. Lo respiro, mi passa nel cranio e si deposita nel mio cervello. Il mondo tace e Tu, in attesa che tutto si compia, ascolti.

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